«No alla nascita di nuovi centri commerciali». Confesercenti chiede una proroga alla moratoria

TERAMO – "Nel 2016 scade il divieto di realizzare nuovi centri commerciali in Abruzzo e Confesercenti chiede con forza che il Consiglio regionale prenda una decisione prorogando la moratoria almeno fino al 2018". La richiesta è stata formulata dal presidente di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi e dal direttore Enzo Giammarino. Secondo i due: "Il commercio abruzzese sta vivendo un piccolo segnale di ripresa dei consumi ancora insufficiente per parlare di una solida inversione di tendenza e riaprire il bazar dei centri commerciali vorrebbe dire uccidere qualunque ipotesi di rilancio delle economie cittadine, ormai basate quasi esclusivamente sul terziario. Da un’indagine fatta nel 2015 da Confesercenti la concentrazione di grandi centri commerciali in Abruzzo non ha eguali in Italia: ogni mille abruzzesi ci sono 205 metri quadrati di centri commerciali, a fronte dei 179 d ella Lombardia che è la seconda regione a più alta concentrazione. Le regioni limitrofe viaggiano su numeri decisamente più contenuti: 95 mq ogni mille abitanti nelle Marche, 116 nel Lazio, 113 in Molise mercato. La richiesta ha registratointanto una presa di posizione di alcuni consiglieri regionali, in particolare Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri di Forza Italia che hanno presentato un emendamento per “Non autorizzare le richieste di apertura di grandi superfici di vendita fino al 20 maggio 2018”. "Si tratta – spiegano Febbo e Sospiri – di un emendamento alla Legge di Stabilità con cui si vuole dare un sostegno ai piccoli esercenti, che si caratterizzano per numerosi fattori quali la vicinanza e il rapporto personale e di fiducia con il cliente e per queste vanno difese e sostenute, e che hanno risentito dell’alta presenza dei centri commerciali in Abruzzo. E’ necessario che le istituzioni diano il loro contributo affinché le piccole realtà commerciali non abbassino le saracinesche